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Gli acari della polvere sono una delle cause più comuni di allergia respiratoria nell’uomo. Sempre più diffusi, anche a causa dei moderni sistemi di coibentazione che aumentano l’umidità all’interno delle nostre case, in alcuni soggetti possono causare delle risposte allergiche di varia tipologia e grado, che spaziano dai sintomi respiratori alle reazioni cutanee.
Nonostante la loro ampia diffusione, la buona notizia è che contrastare gli effetti nocivi degli acari è piuttosto semplice.
In questo articolo abbiamo raccolto le principali informazioni riguardanti gli acari della polvere: caratteristiche e habitat, effetti sull’uomo e allergia, rimedi efficaci e falsi miti su come contrastarli.
Buona lettura!
Gli acari della polvere sono insetti molto piccoli invisibili ad occhio nudo (misurano circa 250 micron, un quarto di mm) che appartengono alla famiglia degli artropodi, la stessa di ragni e scorpioni. In natura esistono diverse specie di acari: quella comunemente associata all'asma è nota come la specie degli "acari della polvere di casa", poiché trovano il loro habitat ideale proprio nell'ambiente domestico in cui viviamo.
Questi microscopici aracnidi entrano in casa attraverso l’aria e si annidano soprattutto nei materassi e nei cuscini e, in misura minore, in altri tessili e imbottiti.
Dove si trovano gli acari? Gli acari si trovano in tutte le case, anche le più pulite, e si concentrano in particolare negli ambienti che presentano le condizioni ottimali di umidità, temperatura e nutrimento.
Uno su tutti è la camera da letto e in particolar modo materassi e cuscini, ma anche in coperte, piumoni, lenzuola, tende e tappeti, mobili con imbottiture quali divani e poltrone, e nella moquette.
Con il loro microclima caldo e umido, le moderne abitazioni sono gli ambienti ideali per la proliferazione degli acari della polvere.
L’acaro della polvere vive prevalentemente nel letto (materasso e cuscino) nutrendosi di scaglie di pelle e forfora umana, da qui la definizione di acari dermatophagoides, cioè mangiatori di pelle. Si calcola che oltre il 94% degli allergeni dell'acaro presenti in una casa si trovi proprio nei letti. Il letto, infatti, è il luogo ideale per gli acari della polvere in quanto ha tutti gli elementi necessari a garantire la sopravvivenza di questi piccoli animali:
Gli Acari Dermatophagoides non si trovano infatti nella polvere di casa che si vede ad occhio nudo depositata su pavimenti, mobili e suppellettili, perché essendo fotofobici muoiono rapidamente se esposti alla luce solare. L'unica polvere in cui si possono trovare in grande quantità è quella che cade dal materasso e si trova nel letto. Questa informazione è di fondamentale importanza per scegliere la corretta soluzione al problema.
L’acaro della polvere è di per sé innocuo, ad eccezione che per le persone allergiche, il cui organismo reagisce manifestando disturbi causati dall’inalazione dalle particelle fecali rilasciate dagli acari.
L’allergia non è infatti causata da morsi o punture, bensì proprio dalle sostanze di rifiuto emesse dagli acari, anch’esse non rilevabili dall’occhio umano. Queste microscopiche particelle sono definite allergeni e sono queste che la persona allergica deve evitare.
Gli allergeni dell'acaro sono relativamente pesanti (misurano da 10 a 30 micron) e non si disperdono nell’aria, ma restano depositati all’interno di materassi, cuscini e piumoni dove vengono prodotti e si accumulano in quantità enormi. Gli allergeni entrano in contatto con la persona attraverso le vie respiratorie, perché il peso e i movimenti del corpo sul letto li sollevano quel tanto che basta per farli arrivare al naso.
Un altro aspetto ormai confermato dagli studi è relativo alla correlazione tra allergia agli acari della polvere e reazioni cutanee. Infatti, la sensibilizzazione avviene non solo per via respiratoria, ma anche per via cutanea, in particolare nei soggetti predisposti che poi sviluppano la dermatite atopica (DA).
Le statistiche rivelano che ben il 95% dei pazienti con DA risulta allergico agli acari della polvere. Il contatto degli allergeni con la pelle di questi pazienti determina come reazione il manifestarsi della DA. Per questo motivo, chi ne soffre, deve evitare di venire a contatto con gli allergeni degli acari della polvere che possono scatenare o riacutizzare la malattia.
Nella persona allergica si innesca un meccanismo per cui, ogni volta che viene a contatto con gli allergeni per i quali è sensibilizzata, l’organismo reagisce producendo velocemente le IgE, cioè gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta agli allergeni percepiti come una minaccia per l’organismo, che aumentano fino a scatenare la reazione allergica.
Va quindi completamente smontata l’idea che l’allergia derivi da punture di acari della polvere, in quanto è assolutamente certo che gli allergeni sono le particelle fecali.
L’allergia agli acari della polvere presenta sintomi specifici e ripetuti. Il contatto degli allergeni con le mucose di naso, occhi, gola e bocca scatena, infatti, i tipici sintomi dell’allergico. In base all’intensità, si presenteranno, variamente combinati, i seguenti sintomi:
I sintomi dell’allergia agli acari della polvere possono essere simili a quelli di un semplice raffreddore, ma con la differenza della durata: se un normale raffreddore nell’arco di 7/10 giorni passa, quello allergico si prolunga nel tempo.
La diagnosi di un’allergia è fatta dal medico sulla base dell’analisi della storia clinica del paziente e di un’accurata visita.
In seguito, il medico può richiedere dei test cutanei, noti come prick test: si tratta di esami che prevedono l’applicazione - attraverso graffi leggeri o punture con piccoli aghi sterili, di piccole quantità dell'allergene della sostanza sospettata di provocare la reazione. Se in corrispondenza della zona dove viene fatta l'iniezione si verifica un'eruzione cutanea, sotto forma di rash, pomfi o chiazze rosse, il paziente è probabilmente positivo a quell’allergene e può essere formulata una diagnosi. Il test viene svolto in ambulatorio; è un test rapido che dura circa dai 20 ai 40 minuti.
Altro strumento a disposizione dello specialista è il RAST Test, ossia un’indagine diagnostica allergologica di secondo livello successiva al prick-test, che consiste in un prelievo del sangue finalizzato alla misurazione del livello di immunoglobuline IgE specifiche per un particolare allergene.
L’allergia agli acari della polvere è un disturbo che si manifesta tutto l’anno, ma che si acuisce nei mesi più freddi. Nella stagione fredda, infatti, si passa molto più tempo in casa, inoltre la minore aerazione delle stanze e il relativo aumento dell’umidità interna creano le condizioni per la proliferazione dell’acaro.
L’allergia agli acari della polvere è la primaria causa di allergia e asma al mondo. Fortunatamente, seppur molto diffusa, questa allergia è facilmente gestibile e controllabile, grazie ad alcuni semplici ma efficaci comportamenti che servono a contenerla e a porvi rimedio.
La prevenzione è certamente lo strumento fondamentale per ridurre le manifestazioni allergiche legate agli acari della polvere e anche il ricorso ai farmaci. Infatti, mettere in atto norme di comportamento che intervengono sull’ambiente in cui si vive può ridurre sensibilmente la serietà dei sintomi.
Ecco i principali rimedi da mettere in pratica per rendere gli ambienti della casa meno ospitali per gli acari:
Tra tutti i rimedi elencati, la regola d’oro che dovrebbe avere la massima priorità è quella di utilizzare coperture antiacaro certificate per materassi e cuscini.
Seguire le altre regole tralasciando questa, infatti, vanifica l’efficacia di qualsiasi intervento. Le coperture antiacaro certificate devono essere lavate ogni 4-6 mesi a temperature pari o superiori a 60°C, e passate una volta alla settimana, al cambio lenzuola, con un panno umido ben strizzato per eliminare la polvere residua.
È importante infine mantenerle sul letto per tempi molto lunghi: è dimostrato infatti che dopo 20 settimane d’uso continuato meno dell’1% degli acari sopravvive. Inoltre, se nella stanza ci sono più letti, vanno utilizzate le coperture antiacaro su tutti i materassi e tutti i cuscini presenti, non solo per il letto dell’allergico.
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I rimedi sopra elencati rientrano in quella che viene definita prevenzione secondaria, cioè la prevenzione che consiste nell’evitare il contatto tra la persona già allergica e l’allergene dell’acaro. Negli anni è stata messa in luce anche l’importanza della prevenzione primaria, ossia l’efficacia di tutte quelle azioni utili a limitare il rischio per un individuo di diventare allergico agli acari.
I punti cardine della prevenzione primaria sono:
Su come eliminare gli acari della polvere circolano anche informazioni sbagliate, imprecise e non efficaci, soprattutto sul web. Si tratta di convinzioni ed abitudini che non solo non servono a nulla, ma che comportano spese inutili e una perdita di tempo.
Nello specifico, ci riferiamo a:
Le informazioni presenti in questo sito non possono in alcun modo sostituirsi alla diagnosi, alla cura e al trattamento da parte del medico.